Come nella migliore tradizione delle commedie romantiche, il primo incontro tra Joe Bastianich e l’Italia è un disastro. Figlio di esuli istriani emigrati a New York, Joe detesta l’inglese zoppicante e il forte accento dei suoi familiari, il panino con la trippa che alle volte trova nel lunchbox e il nomignolo che nonna Erminia gli ha affibbiato, Giuseppino.
Solo quando, adolescente, scopre le colline di Montalcino e il fascino borghese di Milano comincia a guardare al Belpaese con meno diffidenza. Ancora meglio, finita l’università, sarà passare un anno girando la penisola in lungo e in largo al volante di una Fiat Croma che spesso è anche il suo ricovero notturno. Al ritorno in America diventa un restaurant man di grande successo, e per vent’anni l’Italia rimane soltanto una sorta di flirt estivo.
Ma quando scopre che il format televisivo di MasterChef andrà in onda anche nel nostro Paese, fa di tutto per diventare uno dei giudici dell’edizione locale. Tra Joe e l’Italia sarà infine amore, mentre il pubblico tv lo consacra come una delle celebrità più anticonvenzionali del piccolo schermo.
(1968) Nasce a New York, nel Queens, da una famiglia di origini istriane. Fin da piccolo cresce nell’ambiente della ristorazione, settore a cui decide di dedicarsi dopo una breve esperienza a Wall Street. Prima come socio della madre, la chef Lidia Bastianich, poi con Mario Batali, si afferma come restaurant man di successo, aprendo trenta ristoranti in tutto il mondo, tra cui alcuni dei più celebrati sulla scena newyorkese come i leggendari Babbo e Del Posto. Con Oscar Farinetti porta Eataly in America (per ora a New York e Chicago).
Dal 2010 è volto della versione americana di MasterChef, per poi debuttare, nel 2011, anche nell’edizione italiana. Insieme a Shine America è produttore esecutivo e conduttore del nuovo show della CNBC, Restaurant Startup.
joebastianich.com