Ci sono cibi, sapori, pietanze, che dicono molto del popolo che li mette in tavola, soprattutto se li si assaggia con la curiosità e lo spirito aperto del viaggiatore.
È ciò che fa la food writer Sara Porro in questo libro divertente come una serata di aneddoti tra amici e corposo come un buon vino. Un viaggio gastronomico e culturale alla scoperta di specialità tradizionali come le “moeche” veneziane o la pecora fermentata delle isole Fær Øer ma anche sperimentazioni ardite come la pasticceria alla cannabis del Colorado.
Tra surreali competizioni culinarie a base di tonno e degustazioni di marsala, goffe esperienze in kajak nei fiordi norvegesi (il popolo più monofacciale del mondo) e sessioni di caccia grossa alle ostriche, tra canguri un po’ timidi, chef kosher e koala molto aggressivi, miele australiano e pomodorini israeliani, Sara Porro “impiatta” per i lettori 15 specialità che sono al contempo espressione dei luoghi visitati e della vita interiore dei loro abitanti.
Con la stessa ironia, competenza e sprezzo del pericolo, Sara Porro sa guidarci in mezzo alle piantagioni ecuadoriane di cacao così come tra le viuzze acchiappaturisti di Venezia; ci porta a curiosare nelle cantine di sidro e negli allevamenti di oche da foie gras; a scoprire le abitudini dei pendolari giapponesi (insieme alle loro temerarie usanze alimentari) o l’irresistibile mindfulness siciliana (“una minchiata alla volta”). Senza dimenticare che la prenotazione è obbligatoria.