«La storia ci salverà è un’appassionata difesa della storia, esaltata proprio per la sua capacità di “rendere familiare quella terra straniera” che è il nostro passato.» GIOVANNI DE LUNA, Tuttolibri
«Carlo Greppi ha la capacità di mettere in prospettiva, come sulla scena di un teatro, il presente, il passato e persino il futuro.» CONCITA DE GREGORIO, Radio Capital
«In Greppi il presente e il passato dialogano mantenendo alterità e distanze, cercando così risposte possibili a interrogativi inevasi.» UMBERTO GENTILONI, Robinson
Non troverete neanche una data, in questo libro. E non è un caso. Che la storia sia fatta solo di date, archivi, pietre e
polvere è un triste equivoco. Che possa essere ridotta a una noiosa materia di obbligo scolastico è un peccato mortale. Che non serva più e sia poco adatta ai tempi dei social network, è una menzogna pericolosa.
La dichiarazione d’amore per la storia di Carlo Greppi parte dalla passione giovanile per i pirati e i ribelli: personaggi come Robin Hood, William Wallace, Don Chisciotte e Lawrence d’Arabia. E si snoda attraverso un percorso che dalla rivolta di Spartaco arriva al crollo del Muro di Berlino, dalle Storie di Erodoto ci porta alla guerra civile spagnola, dalla vita di Gesù giunge fino all’attacco terroristico delle Torri Gemelle. Un percorso non solo indietro nel tempo, ma dritto verso il cuore che pulsa al centro del nostro bisogno, desiderio, ossessione di fare storia: cos’è il bene e cos’è il male? Chi siamo noi? Cosa avremmo fatto se fossimo stati diversi, nati in un’epoca e in un luogo lontani? Era destino che le cose andassero come sono andate, o si poteva cambiare il corso degli eventi? E se è lecito rispondere a queste domande per il passato, come si può non porsele per il presente?
Per farsi aiutare in questa nuova e attualissima apologia della storia, Greppi chiama a raccolta i suoi “eroi imperfetti”, da George Orwell a Simone Weil, da Jorge Semprún a Primo Levi, fino a Marc Bloch, lo storico del Medioevo che scelse di prolungare il proprio impegno intellettuale unendosi alla Resistenza francese, sacrificandosi per la nostra libertà.
Perché la storia, quella autentica, deve essere etica, universale, autocritica, reattiva e partigiana – una storia che possa servirci da guida per imparare a interpretare il presente, ma soprattutto per comprendere noi stessi. Solo così la storia ci salverà.