A differenza del nazismo, al quale sono stati dedicati lavori di storia sociale da parte di studiosi tedeschi e anglosassoni, il fascismo italiano è rimasto per lungo tempo privo di una storia sociale complessiva, proprio mentre diveniva oggetto e modello per una lettura culturale del fenomeno totalitario.
Il fascismo degli italiani è il primo ritratto completo della società italiana sotto il regime fascista, dagli anni della presa del potere sino alla sua crisi durante il conflitto mondiale, passando attraverso il lungo decennio dedicato all’organizzazione e al conseguimento del consenso tra classi medie e ceti popolari.
Partendo da studi che hanno ricostruito settori specifici dell’organizzazione di massa del partito (le iniziative per l’infanzia, la maternità, i giovani, il dopolavoro) e la mobilitazione della popolazione maschile (la milizia, lo sport) — e soffermandosi su analisi dedicate all’insediamento e alla strutturazione del regime in provincia — il libro esamina l’incidenza del fascismo nella vita quotidiana e nella mentalità degli italiani.
è docente di Storia contemporanea presso l’Università di Bologna e svolge attività d’insegnamento all’estero. È autrice di numerose pubblicazioni relative alla storia italiana ed europea del Novecento. Tra i suoi libri, ricordiamo: L’Italia fascista 1922-1940 (1999), Tra guerre e pace. Memorie e rappresentazioni dei conflitti e dell’Olocausto in età contemporanea (2001), Storia dei giovani (2003), Il fascismo degli italiani (1a ed. 2008). Ha inoltre curato i volumi: Italian Fascism. History, Memory and Representation (con R.J.B. Bosworth, 1999), Rimini enklave. Un sistema di campi alleati per prigionieri dell’esercito germanico (2005), Tra libera professione e ruolo pubblico. Pratiche e saperi comunali all’origine dell’urbanistica in Italia (con O. Gaspari, 2012).