Si sa ben poco della vita di Lieh-tzu, lo straordinario maestro del Tao protagonista dell’opera tradizionalmente intitolata Vero Libro della Sublime Virtù del Cavo e del Vuoto. Visse probabilmente fra il V e il IV secolo a.C., ebbe una moglie e moltissimi allievi. I suoi detti e le sue meditazioni avevano la forza di cambiare radicalmente il corso di intere esistenze, eppure nessuno più di Lieh-tzu spregiava il sapere umano e l’orgoglio che ne deriva. La sua familiarità con il Tao gli aveva insegnato che una scienza che ha un reale valore non può essere espressa dalle parole umane, e coincide con lo stesso Tao. Come da una folgore, il saggio è attraversato da una sublime intuizione: l’equivalenza dell’essere e del non essere. La sua mente è uno specchio in cui i segreti del mondo si riflettono spontaneamente, per questo è in grado di guarire, di volare, di conoscere il futuro e il passato. Ma è in grado anche di non fare nulla di tutto ciò. Da questa sapienza negativa derivano poteri immensi, la cui manifestazione esteriore può essere facilmente scambiata per l’opera dei maghi. E di maghi e magie, verità paradossali e incanti sorprendentemente realistici, sono ricche le 50 storie contenute in questo libro, ambientate in un paesaggio fiabesco fitto di boschi e montagne sacre, cascate e rupi scoscese, padiglioni di principi e rifugi di mendicanti. 50 brevissimi racconti che sono altrettante illuminazioni sulla via del Tao.