In una casa di montagna può accadere che ci si trovi di fronte a una dispensa saccheggiata, un centrotavola rosicchiato, un buco nel muro in un angolo nascosto: sono entrati dei topi! Quando succede a Daniele Zovi, l’autore di molti libri sulla natura e gli animali ha un solo pensiero: cacciarli di casa, il più in fretta possibile e senza andare troppo per il sottile. D’altra parte gli animali, per la cultura tradizionale, sono di due tipi: quelli che si allevano e quelli che si cacciano e si uccidono.
Eppure, dopo vari tentativi con trappole sempre più sofisticate, anche per questi invasori – come per altri animali selvatici studiati in tanti anni – cresce un certo rispetto, quasi un’ammirazione, e diventa sempre più difficile considerarli solo nemici da estirpare. E quando una sera, salendo le scale per andare a letto, trova uno dei topolini sull’ultimo gradino che lo guarda negli occhi, quasi da pari a pari, l’umano cacciatore comincia a cambiare atteggiamento.
Abbiamo davvero il diritto di uccidere gli animali, come facciamo sia per nutrirci sia per difenderci sia, addirittura, per divertirci? Perché, però, amiamo i nostri animali domestici quasi come se fossero persone? Quali sono i diritti e i doveri degli esseri umani nei confronti dei loro compagni di ecosistema? Caccia al topo è un libro che affronta con spirito e leggerezza temi attualissimi e dibattiti secolari, cercando con grande sensibilità di districare i fili aggrovigliati che da sempre legano l’uomo all’animale.
DANIELE ZOVI è nato a Roana e cresciuto a Vicenza. Si è laureato in Scienze forestali a Padova e per quarant’anni ha prestato servizio nel Corpo forestale dello Stato. Per Utet ha pubblicato Alberi sapienti, antiche foreste (2018), Italia selvatica (2019), Autobiografia della neve (2020) e In bosco (2021).