È facile dire amicizia. Nell’epoca di Facebook e del chiacchiericcio su WhatsApp, lo è ancora di più. «È opinione comune che coloro che hanno molti amici e che trattano familiarmente tutti non siano amici di nessuno», scriveva Aristotele. Nell’era del suo infinito dilagare è dal Filosofo per eccellenza che possiamo trarre qualche suggerimento su che cosa è davvero l’amicizia.
La scuola di Aristotele, il Liceo, aveva come missione quella di formare alla vita filosofica, nel senso di «una filosofia vissuta, attiva, apportatrice di felicità», dove l’amicizia era coltivata come un valore fondamentale. Filosofo teoretico e sistematico, ad Aristotele non è affatto estranea la dimensione pratica della filosofia. Lo si capisce bene proprio dalla trattazione che troviamo nell’Etica nicomachea sui diversi modi di pensare l’amicizia.
Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. – Calcide 322 a. C.).
Fu uno dei più grandi pensatori dell’antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si forma nell’Accademia platonica;in seguito intraprende dei viaggi durante i quali insegna in numerose città; tra il 343 e il 342 si occupa dell’educazione di Alessandro Magno; tornato ad Atene fonda la sua scuola, il Liceo.
Ha affrontato studi di metafisica, fisica, biologia, politica, logica e retorica creando una vera eenciclopedia del sapere.
Tra le opere pervenute Il Grillo o Sulla retorica, Sulle Idee, Sul Bene, Sull’anima, Il Protreptico, De philosophia, Organon.