La piccola Hempel
di Elvira Hempel-Manthey
curato da Erika Silvestri

La piccola Hempel

La testimonianza unica di una bambina scampata alla ferocia dell’eugenetica nazista

1938, Sassonia-Anhalt: Elvira Hempel ha solo sette anni quando viene diagnosticata come «mentalmente inferiore» solo perché suo padre, alcolizzato e senza lavoro fisso, era stato bollato come «asociale». Gli Hempel sono tedeschi, ma questo non basta, anzi: in base alla legge sulla salute ereditaria bisogna estirpare tutte le tare che minacciano la purezza razziale del popolo tedesco. È proprio il medico che la visita a chiedere il suo ricovero urgente presso il manicomio di Uchtspringe, in un reparto speciale per bambini dove ritrova la sorellina Lisa, che ha solo due anni. Ma quello che sembra un ospedale è, in realtà, un inferno. Medici e infermieri concedono una morte «misericordiosa» a quelle che considerano vite indegne di essere vissute: bambine e bambini che saranno tra le prime vittime della ferocia dell’eugenetica nazista. Il programma di “eutanasia” per le persone con disabilità fisiche o ritenute affette da malattie mentali – in cui, dal 1939 al 1945, si stima siano stati uccisi complessivamente più di trecentomila tra donne, uomini e bambini – è ancora oggi il meno conosciuto e ricordato tra i crimini nazisti. Quella di Elvira è quindi una testimonianza di enorme valore storico, tra le pochissime scritte da un testimone oculare e la prima a essere tradotta in lingua italiana. A raccontare è la sua voce limpida e immediata, capace di evocare un’infanzia difficile in una famiglia povera e marginalizzata, per poi piombare all’interno della macchina di sterminio nazista. Eppure, misteriosamente, quando viene trasferita a Brandenburg an der Havel, portata all’ingresso della camera a gas, Elvira è l’unica a essere risparmiata. La sorellina Lisa, invece, muore, ed è a lei che Elvira ha dedicato questo libro e la sua battaglia. Crescendo, dopo la guerra, Elvira intravede in questo miracolo il segno di una missione: combatterà per avere finalmente giustizia, chiedendo che lei e quelli come lei vengano riconosciuti vittime dell’Olocausto vere e proprie.
La sua lotta, continuata fino alla morte, non può dirsi ancora del tutto conclusa.

Elvira Hempel-Manthey (1931-2014), nata in una famiglia tedesca numerosa e indigente, viene portata in un reparto di cura con altri bambini giudicati «mentalmente inferiori». Molti di questi bambini vengono poi condannati a una «morte misericordiosa», secondo le direttive eugenetiche del Terzo Reich. Elvira è l’unica che inspiegabilmente viene risparmiata. Combatte tutta la vita per la revoca di quella prima diagnosi, che ottiene solo nel 1996.


€ 19,00
Amazon Mondadori Store IBS laFeltrinelli

Potrebbero interessarti

un-messaggio-per-garcia
di Alessandro Carlini

Se il fuoco ci desidera

Breve vita di Renato Del Din, che l’8 settembre 1943 scelse la libertà
un-messaggio-per-garcia
di Alessandro Carlini

Nome in codice: Renata

Storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e agente segreto
un-messaggio-per-garcia
di Concetto Vecchio

Io vi accuso

Giacomo Matteotti e noi
un-messaggio-per-garcia
di Vittorio Sabadin

Elisabetta

L'ultima regina
ter::show(); ?>