Quale verità si nasconde dietro il caotico scenario di delinquenza metropolitana che avvolge Napoli? Chi sono i protagonisti di quella che può essere ormai considerata come una vera e propria “guerriglia urbana”, di feroce e drammatica attualità, combattuta da una miriade di gruppi privi di strategia criminale, dal fragile potere eppure potentissimi? Come è cambiata la camorra napoletana negli ultimi anni, quelli in cui è diventata protagonista di fiction di successo, oltre a trovarsi sempre più spesso sotto i riflettori della stampa, nazionale e internazionale?
A queste domande cerca di rispondere lo storico e giornalista Gigi Di Fiore in La camorra e le sue storie, uscito per la prima volta nel 2005, quando si consumava l’ultimo atto della prima “faida” di Scampia, e in seguito aggiornato. Un fenomeno, quello della camorra, ora al centro dell’attenzione collettiva – anche a causa delle decine e decine di morti ammazzati a Napoli negli ultimi anni – ma per lungo tempo trascurato, di certo decisamente sottovalutato anche in un passato molto recente, rispetto alla mafia siciliana. Eppure nell’Ottocento i rapporti di notorietà erano capovolti, tanto che si parlava della mafia come di una “specie di camorra”. Individualista, frammentata, organizzata orizzontalmente, la camorra è per questo la più violenta delle mafie italiane, responsabile ogni anno di un numero di omicidi da record. A morire, negli anni, sono state centinaia di vittime innocenti. Come il giornalista Giancarlo Siani, ucciso nel 1985, o il sindaco Marcello Torre, massacrato nel 1980, e tutte le altre vittime della follia dei camorristi a cui questo libro è dedicato.
Preciso nelle fonti, nei documenti e nei riferimenti bibliografici, questo saggio, scritto da uno studioso che da oltre trent’anni si occupa di criminalità organizzata, racconta, anche attraverso aneddoti e circostanze inedite, cosa sia oggi e cosa sia stato ieri l’universo intricato della camorra. La nuova edizione è arricchita, in appendice, da interviste fino a oggi non pubblicate, oltre che da un nuovo capitolo che arriva a raccontare le “paranze dei bimbi”: la generazione dei criminali bambini dalla pistola facile, i “guaglioni” dei clan con pochi valori e pochissimi riferimenti culturali, a parte quelli delle fiction violente, che spadroneggiano nella “babilonia criminale” di Napoli, Quarto, Giugliano.
GIGI DI FIORE, storico, già redattore al “Giornale” di Montanelli, è inviato del “Mattino” di Napoli (Premio Saint-Vincent per il giornalismo nel 2001; Premio Pedio per la ricerca storica; Premio Melfi per la saggistica; Premio Guido Dorso per gli studi sul Mezzogiorno; Premio Marcello Torre per l’impegno civile). Nelle sue pubblicazioni si occupa prevalentemente di criminalità organizzata e di Risorgimento in relazione ai problemi del Mezzogiorno. Tra le sue ultime opere: La camorra e le sue storie. La criminalità organizzata a Napoli dalle origini alle paranze dei bimbi (2005, 2016), Controstoria dell’unità d’Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento (2007, 2010), Gli ultimi giorni di Gaeta. L’assedio che condannò l’Italia all’unità (2010, 2015), La Nazione napoletana. Controstorie borboniche e identità suddista (2015), Briganti! Controstoria della guerra contadina nel Sud dei Gattopardi (2017), L’ultimo re di Napoli. L’esilio di Francesco II nell’Italia dei Savoia (2018), Napoletanità. Dai Borbone a Pino Daniele, viaggio nell’anima di un popolo (2019), Pandemia 1836. La guerra dei Borbone contro il colera (2020) e Storia del Napoli. Una squadra, una città, una fede (2021; nuova edizione 2023).