Avere tra le mani un libro di citazioni è un’occasione meravigliosa: dà la possibilità di leggere o rileggere tanti altri libri che ci sono piaciuti, di sottolineare, fare le orecchie alle pagine, trascrivere le parti che ci hanno colpito di più, vagabondando tra romanzi e racconti, tra lettere e diari, leggende e preghiere, poesie, fiabe e filastrocche. E anche tra libri di cucina e ricettari. Perché Il cibo non era niente di speciale è una scelta di citazioni gastronomico-letterarie. Insomma, una gioia al quadrato: si legge e ci si diverte e in più si mangia e si beve da re, o addirittura da imperatore. Come dice Marco Aurelio, infatti, cibandosi e parlando di cibo si devia “da morte il corso del destino”, una deviazione, o un tentativo di deviazione, che è il senso stesso per cui si scrive e si legge, si mangia e si beve, in fondo si vive. In questa sorprendente raccolta, Laura Grandi e Stefano Tettamanti hanno selezionato, con curiosità e divertimento, le migliori scene che nei libri raffigurano il cibo, dove si mangia e con chi si mangia (ma anche quando non si mangia, se il cibo non c’è o capita che sia disgustoso) servendo al lettore, come fossero spuntini o portate più impegnative, un carrello di citazioni che abbracciano un arco temporale di diversi millenni e un ambito geografico che mette in contatto le tavole e le cucine d’Europa e delle diverse sponde del Mediterraneo. Nella convinzione che parlare di cibo non sia affatto una moda, più o meno interessante, più o meno fastidiosa, di questi nostri tempi multimediali, ma una piacevole attività cui gli uomini fanno ricorso da che mondo è mondo, o almeno da che scrittura è scrittura, dalla Bibbia in giù.
Sono soci nell’agenzia letteraria Grandi & Associati. Insieme hanno pubblicato Il calendario del laico (Mondadori 1998), Il calendario goloso (Garzanti 1999), Nuovo calendario goloso (Garzanti 2000), Atlante goloso (Garzanti 2001), Sillabario goloso (Mondadori 2011), Racconti gastronomici (Einaudi 2012), A capotavola (Mondadori 2013) e La partita di pallone (Sellerio 2014).