L’opera più importante del filosofo olandese Baruch Spinoza (1632-1677), l’Ethica ordine geometrico demonstrata, di cui qui si propongono i capitoli della quarta parte, fu edita postuma nel 1677. “Tratterò della natura e delle forze degli affetti e del potere della mente su di essi. Considererò le azioni e i desideri umani come se si trattasse di linee, di superfici e di corpi”, si legge. Anche l’etica infatti deve essere sottoposta a una logica rigorosa, che preveda l’analisi di sentimenti e passioni e allo stesso tempo l’interazione fra mente e corpo. Non è possibile razionalizzare completamente la passione, ma d’altra parte fra questa e la ragione non esiste alcuna dicotomia. Come scrive Spinoza, per governare i sentimenti è prima di tutto ai sentimenti che bisogna rivolgersi.
filosofo (Amsterdam 1632 – L’Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all’ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità ebraica sefardita (1656).
In vita pubblicò soltanto Renati Des Cartes Principiorum Philosophiae, Pars I et II, more geometrico demonstratae e Cogitata metaphysica (1663) e, anonimo, il Tractatus theologico-politicus (1670), che gli procurò tuttavia tali inimicizie da indurlo a rinunciare alla pubblicazione di quella che fu l’opera di tutta la sua vita e il suo capolavoro, l’Ethica.