Quali sono le origini dell’attenzione, quasi ossessiva, che oggi prestiamo alle questioni energetiche? Perché tanti conflitti e controversie politiche internazionali sembrano nascondere interessi legati al controllo e alla gestione di gas e petrolio?
Quello che sembra un problema recente, suggerisce Maurizio Godart, sorto con la Rivoluzione industriale e l’avvento della modernità, è invece da sempre al centro delle preoccupazioni dell’uomo, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Gli studiosi, per tradizione, affrontano la questione con gli strumenti dell’economia, dimenticando una semplice verità: l’uomo sopravvive nutrendosi di cibo e acqua, fonti primarie di energia. Da questa prospettiva, ogni singolo progresso umano, dall’agricoltura all’ingegneria dei mulini, dall’invenzione della macchina a vapore alla scoperta dell’elettricità, si inserisce nel percorso di continua riconfigurazione del nostro sistema energetico. In altre parole, ogni epoca ha cercato di rispondere allo stesso problema: come ottenere il massimo di energia a partire dalle risorse disponibili.
Ogniqualvolta i popoli hanno sottovalutato la centralità dell’energia, considerando le fonti energetiche come neutre e inesauribili, hanno consumato rapidamente le risorse in loro possesso. Oggi, con la minaccia dell’esaurimento del petrolio e le perplessità sul presente e il futuro del nucleare, ripercorrere la storia dell’uomo in questa chiave – come fa Maurizio Godart in questo saggio lucido e autorevole – può aiutarci a non commettere nuovamente, e forse una volta di troppo, gli stessi errori.
(Roma, 1978), dopo la laurea magistrale in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma e ulteriori studi specialistici di diritto, entra a far parte dell’Ufficio Legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico, occupandosi prevalentemente di diritto dell’energia nei settori parlamentare e comunitario.
Dal 2011 lavora presso il Gestore dei Servizi Energetici. Collabora con più riviste di settore, in particolare “Elementi” ed “Eco”.