Un patto scellerato: è quello che Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra e altri gruppi di criminalità organizzata in Europa stringono da duecento anni con le élites politiche ed economiche che detengono il potere, in Italia e nel mondo intero.
È un legame perverso e profondo. Un’alleanza che cammina lungo i secoli, valica frontiere e, come un camaleonte, sa adattarsi con spiazzante spregiudicatezza a ogni cambiamento. Con scrittura efficace, asciutta, veloce, Jacques de Saint Victor porta alla luce le radici della mafia e delle altre forme di criminalità organizzata, nelle loro manifestazioni più nascoste e in quelle sensazionali: dagli oscuri recessi della società agraria e feudale del Meridione borbonico all’influenza esercitata all’ombra dello stato monarchico dopo l’unificazione nazionale, dalla convivenza con il regime fascista all’inconfessabile alleanza con i Servizi Segreti alleati che prepararono la strada allo sbarco in Sicilia. Per arrivare infine allo scenario degli ultimi decenni, quando il ventaglio degli affari della grande criminalità si amplia a dismisura, con il sacco edilizio delle città italiane, il business della droga condiviso con i narcos latino-americani, il traffico di esseri umani e di armi spartito con la delinquenza dell’Est, la gestione clandestina dei rifiuti.
È l’emergere, nel cuore della società post-industriale in cui viviamo, di una “borghesia mafiosa” innervata in tutta Europa, che attraverso nuovi attori – arruolati tra le fila degli insospettabili colletti bianchi – è riuscita a insinuarsi nei gangli del potere finanziario ed economico del mondo globalizzato.
Jacques de Saint Victor, storico del diritto e delle idee politiche, è professore ordinario all’Université Paris-VIII e insegna come visiting professor all’Università Roma-III. Ha pubblicato numerosi saggi di storia, dedicati soprattutto al pensiero liberale, ai sistemi giuridici e alla criminalità organizzata, e collabora con “Le Figaro Littéraire”. Per Patti scellerati, ha ricevuto il “Prix des Ambassadeurs” e il “Prix de l’Essai” conferito dall’Académie Française.