Non è nostra la vergogna
di Caroline Darian

Non è nostra la vergogna

Il processo a mio padre, la mia lotta contro la violenza sulle donne

Il 19 dicembre 2024 Dominique Pelicot è stato condannato per aver violentato e fatto violentare da almeno cinquanta complici la moglie Gisèle, immersa nel sonno dai farmaci che lui stesso le somministrava di nascosto.

Caroline Darian, figlia di entrambi, è stata al fianco della madre nei lunghi anni che hanno portato al processo, in cui tutto l’orrore era rimasto come compresso tra le mura familiari, scosse dagli interrogatori e terremotate periodicamente da nuove prove in foto e video che testimoniavano almeno un decennio di violenze. A quattro anni dall’inizio delle indagini, il processo a porte aperte ha squarciato quelle mura, le ha fatte esplodere: Caroline racconta l’inferno delle udienze passate a pochi metri dagli sconosciuti che hanno stuprato la madre, gli interrogatori al padre che continua a mentire, ma anche l’invasione mediatica della sua vita privata e le insinuazioni velenose degli avvocati difensori.

E poi c’è Gisèle Pelicot, per tutti un faro, un esempio di eroismo e dignità che però può diventare un metro di paragone insopportabile se invece ti senti così fragile, sempre sul punto di andare in frantumi. Anche perché c’è una faglia tra di loro, incolmabile: Caroline è convinta, da alcune foto, che Dominique abbia drogato e violentato anche lei. La madre rifiuta questa possibilità, persino di fronte ai giudici, forse per difendere la figlia, forse perché non vuole accettare quest’ultimo abominio. Ed è qui che, incredibile, inizia un’altra storia: Caroline denuncia a sua volta il padre, affidandosi a una coraggiosa avvocata che sta cercando di unire i puntini tra Dominique e alcuni altri cold case di stupro e omicidio, avvenuti molti anni prima.

E se la sua storia familiare fosse solo la fase senile di un predatore sessuale omicida? In questa vicenda di buio assoluto si fa però strada una luce, l’associazione che Caroline ha fondato, per aiutare le donne vittime di violenza e sottomissione chimica, perché abbiano la forza di dire a gran voce: Non è nostra la vergogna. Perché nessuna donna si trovi, come lei, sola di fronte all’orrore.

CAROLINE DARIAN è il nome d’arte di Caroline Peyronnet. “Darian” è un cognome che si è inventata fondendo i nomi di battesimo dei suoi due amati fratelli, David e Florian.
Caroline è una senior manager della comunicazione in una grande azienda francese, ma è anche la figlia di Gisèle e Dominique Pelicot. Tra settembre e dicembre 2024 è stata testimone e parte civile nel processo a suo padre Dominique, accusato di aver drogato e stuprato la moglie, offrendola a estranei trovati su siti di incontri.
Insieme a lui erano imputati altri cinquanta uomini. Il processo di primo grado si è concluso il 19 dicembre 2024: tutti gli imputati sono stati condannati, e a Dominique è stata inflitta la pena di vent’anni di detenzione.
Caroline ha deciso di trasformare la tragedia della sua famiglia in una battaglia: ha fondato l’associazione #MendorsPas: Stop à la Soumission chimique (#NonMiAddormentare: Fermiamo la sottomissione chimica) per promuovere sostegno alle vittime e portare alla luce queste violenze domestiche sommerse.


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