Il coronavirus ha smascherato tutta la fragilità del modello di società, economia, politica che sembrava poter dominare, incontrastato, il nostro mondo. Al di là delle considerazioni strettamente mediche, tutti ci siamo chiesti: come è potuto accadere? Cosa abbiamo fatto per metterci nelle condizioni di terribile vulnerabilità in cui ci siamo trovati? E da quali basi si può ripartire?
Francesco Borgonovo, una delle voci più originali del dibattito intellettuale italiano, affronta questi temi epocali senza paura di volare alto, ma anche con il piglio polemico di chi denuncia da anni gli errori dei modelli culturali dominanti.
In un percorso affascinante, che si snoda attraverso la cultura classica e la grande letteratura, ma si confronta costantemente con l’attualità, Borgonovo propone una diagnosi della malattia che ha assalito il nostro mondo, al di là e oltre alla diffusione di un microrganismo fatto di poche proteine e qualche filamento di rna.
Un dialogo serrato con i grandi intellettuali del presente e del passato, intervistati (come Giorgio Agamben) o interrogati nei loro scritti più attuali (come Jean Baudrillard, Michel Onfray, Carl Schmitt), che amplia ed esplora la questione della pandemia che ci ha colpito fino a renderla il sintomo di una malattia più profonda.
Solo riconoscendo la natura di questa “malattia del mondo” si può ragionare sulle strade che possono portare a un futuro diverso, migliore e più sicuro del passato recente, che sembra già, in qualche modo, lontanissimo.
FRANCESCO BORGONOVO (1983) è vicedirettore del quotidiano “La Verità” e scrive per
“Panorama”. Ha lavorato come autore televisivo a vari programmi in onda su La7 e Rai, tra cui La gabbia, e partecipa regolarmente ai principali talk show televisivi di politica e attualità. Ha scritto vari saggi, tra cui Tagliagole (Bompiani, 2015), Contro l’onda che sale (Piemme, 2020) e, con Giacomo Amadori, ha collaborato alla stesura di I segreti di Renzi di Maurizio Belpietro (Sperling & Kupfer, 2016).