Esiste una direzione della Storia, una strada obbligata che, lungo i secoli, il genere umano ha percorso alla ricerca dell’originario paradiso perduto o di un condizione finalmente stabile e, in certo modo, definitiva? L’affermarsi del modello liberale come unico sistema politico ha segnato veramente l’ultimo tratto della Storia o si tratta, invece, di uno dei tanti momenti destinati a essere travolti da nuovi equilibri? Sono sufficienti la libertà e l’uguaglianza, sia politica, sia economica (raggiunte in una presunta ‘fine della Storia’) a garantire una condizione sociale stabile in cui ogni uomo possa dirsi completamente soddisfatto? A queste e altre domande risponde Fukuyama in questo volume, affascinante e provocatorio, che ha segnato un punto di estrema importanza nella riflessione politica del Novecento.
Francis Fukuyama, studioso e politologo tra i più importanti a livello internazionale, è Senior Fellow dell’Università di Stanford. In precedenza ha insegnato alla Johns Hopkins University e alla George Mason. Tra i suoi libri tradotti in Italia: La fine della storia e l’ultimo uomo (1992), Fiducia (1996), La grande distruzione. La natura umana e la ricostruzione di un nuovo ordine sociale (2001), L’uomo oltre l’uomo. Le conseguenze della rivoluzione biotecnologica (2002) e America al bivio. La democrazia, il potere e l’eredità dei neoconservatori (2006).