Manlio Cortelazzo e Carla Marcato
Questo dizionario è la dimostrazione lampante e godibilissima della straordinaria ricchezza dei dialetti: di tutti i dialetti, da quelli parlati nelle vallate alpine a quelli dellestremo Meridione. Una ricchezza alla quale attingiamo in funzione ormai soprattutto espressiva o scherzosa nel parlato di tutti i giorni e alla quale da sempre hanno attinto poeti e narratori. Non solo gli ovvii Pirandello e Verga, nonché la Serao e Grazia Deledda, ma anche gli «insospettabili» (o quasi) Foscolo, Carducci, Montale, Saba, Landolfi… Nelle pagine di questo volume li si ritrova tutti, i maggiori e i minori, accomunati dallaver inserito nei loro scritti «italiani» termini o espressioni tratti dalla tradizione dialettale. Ma vi si trovano anche altre migliaia di «voci» mai sinora attestate in testi letterari. Il filtro adottato da Manlio Cortelazzo e Carla Marcato in questo loro enorme e minuzioso lavoro è infatti non tanto quello della reale diffusione delle voci ma piuttosto del loro interesse dal punto di vista etimologico. E le scoperte non mancano: dai bagigi, le arachidi, che derivano dallarabo habb «bacca, coccola» e aziz «rinomato, pregevole» al ghiotto supplì che pare voce tratta dal francese surprise «sorpresa », con chiara allusione al ripieno.
Manlio Cortelazzo ha insegnato per lunghi anni Dialettologia italiana allUniversità di Padova pubblicando saggi e contributi di ricerca e di promozione dello studio scientifico del dialetto.
Carla Marcato, professore di linguistica italiana alluniversità di Udine, si occupa di dialettologia, etimologia, antroponimia e toponomastica.