Anabasi
di Senofonte
curato da Fiorenza Bevilacqua

Anabasi

Testo a fronte

Non appena il mare, dalla cima del monte Teche, apparve ai soldati greci in avanscoperta, esplosero grida di giubilo: «Thalassa! Thalassa!». Per loro, il mare di Trapezunte rappresentava la salvezza agognata, il luogo da cui ripartire per giungere finalmente in patria; in quella patria che sul finire del V secolo a.C. avevano abbandonato, in oltre diecimila, al soldo di Ciro, giovane principe orientale desideroso di spodestare il fratello Artaserse dal trono di Persia.

Lo storico greco Senofonte, anche lui tra quei mercenari, ci offre con la sua opera il racconto appassionante di questa “anabasi”, ossia spedizione verso l’interno, che presto diviene ben più di un resoconto di viaggio, assumendo i tratti dell’“epos”: dopo la sconfitta delle truppe e la tragica morte di Ciro, Senofonte si trova a condurre i superstiti a casa, attraverso un lungo itinerario, una marcia di ritorno durata due anni, tra cammini impervi, fame, fatica, scontri con popoli ostili e condizioni climatiche avverse, che si fa dapprima “catabasi” (viaggio verso il mare) e quindi “parabasi” (viaggio lungo la costa). Trascendendo la mera ricostruzione storica, la vicenda dell’Anabasi, come poche dell’antichità, sa racchiudere vari generi, dal romanzo d’avventura al trattato di tecnica militare, dall’autobiografia al diario di guerra e di viaggio, ma anche, come individuato acutamente da Italo Calvino, dal picaresco all’eroicomico. Un’opera avvincente le cui tracce sono visibili, tra gli altri, nelle opere di William Defoe, Mary Shelley, James Joyce e Mario Rigoni Stern o nel film cult i Guerrieri della notte di Walter Hill.

Storico ateniese (430-354 a. C. circa), di famiglia aristocratica, militò (404) contro i democratici di Trasibulo. Fu discepolo di Socrate senza però comprendere appieno l’altezza morale del maestro; fu scrittore piacevolissimo, di grande nitidezza e purità di linguaggio, benché talvolta manchi di vigore.
La prima opera storica di Senofonte è l’Anabasi (Κύρου ἀνάβασις), memorie militari, precise e accurate, della spedizione cui S. aveva partecipato nel 401: in parte si collegano ad esse le Elleniche(῾Ελληνικά), in 7 libri, in cui sono narrate le vicende dei Greci dal 411 (anno in cui terminava l’opera di Tucidide) al 362 (battaglia di Mantinea). In quest’opera, come del resto in quasi tutti i suoi scritti, è sempre espressa, con sincera onestà, l’ammirazione dello scrittore per Sparta e l’avversione per la democrazia ateniese: atteggiamento questo che, indubbiamente, ha determinato gravi limiti all’oggettività dello storico.
La Costituzione degli Spartani (Λακεδαιμονίων πολιτεία) è l’esaltazione della legislazione di Licurgo assunta come paradigma d’ogni buona costituzione. Seguono le opere cosiddette socratiche, l’Apologia di Socrate(᾿Απολογία Σωκράτους), il Simposio (Συμπόσιον), e i Detti memorabili di Socrate(᾿Απομνευμονεύματα Σωκράτους); il Gerone(Γέρων) è stato scritto forse nel 366 per Dionisio II di Siracusa; la Ciropedia (Κυροπαιδία “Educazione di Ciro”; è Ciro il Vecchio, fondatore della monarchia persiana); L’Agesilao (᾿Αγησίλαος), Economico(Οἰκονομικός); le Entrate (Πόροι). Sono tra il tecnico-militare e il pedagogico l’Ipparchico (῾Ιππαρχικός), sul comandante di cavalleria, e l’Equitazione (Περὶ ἱππικῆς).
È dubbia l’autenticità del Cinegetico (Κυνηγετικός), un elogio della caccia; generalmente negata quella di una Costituzione degli Ateniesi, tramandata tra le sue opere.

Fiorenza Bevilacqua, curatrice e traduttrice di classici greci, laureata sotto la guida di Aristide Colonna con una tesi sulla tradizione manoscritta di Sofocle, insegna da oltre trent’anni al Liceo Classico Giuseppe Parini di Milano. Tra i suoi numerosi lavori, ha pubblicato, per Utet, Le Etiopiche di Eliodoro (insieme ad Aristide Colonna), l’Anabasi e i Memorabili di Senofonte.

  • Argomento Classici Storia
  • ISBN 9788851137618
  • Data di uscita 05.07.2016
  • Formato brossura

€ 14,00
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