Il poeta crepuscolare, cantore delle “piccole e buone cose di pessimo gusto”, nasce a Torino, nel 1883, e vi muore solo 32 anni dopo per tubercolosi. Celebri le sue raccolte poetiche e i racconti epistolari che sono raccolte in questa prestigiosa edizione digitale, corredate da un robusto e autorevole apparato critico.
Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916) è stato un poeta e scrittore italiano. Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Nato da una famiglia benestante di Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell’emulazione di Gabriele D’Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti. Morì a soli 32 anni, a causa del cosiddetto mal sottile, termine caduto in disuso che stava ad indicare la tubercolosi polmonare che lo affliggeva. Tra le sue raccolte di versi: La via del rifugio (1907) e I colloqui (1911). Il mondo da lui descritto è quello provinciale, piccolo-borghese, visto con amore, ma allo stesso tempo con un certo distacco ironico.