Twitsofia
26.01.2015

Condividere la scuola - Iniziamo!


Condividere la scuola - Iniziamo!

Buon compleanno @TwitSofia_it: per la tua festa torta, una candelina, più di 5000 followers speciali e questo nuovo blog #condividerelascuola.

Nata come primo esperimento di filosofia su Twitter, TwitSofia si è presto configurata come una moderna agorà dove cinguettare di filosofia, novità letterarie, classici del pensiero antico e moderno, articoli di quotidiani e, com’è naturale, di scuola.

Un’agorà che crea lo spazio per cultura e creatività nel senso più nobile del termine e che irretisce.

TwitSofia è anche un interessante termometro culturale e permette di constatare un rinnovato interesse in rete per le humanities. Quando vengono ideati hashtag legati alla lettura sono seguitissimi, #unclassicoèpersempre è stato in cima alle tendenze per molte ore nel giorno in cui è stato lanciato. Questo dato mi colpisce. È come se esistesse un sotterraneo e inconfessabile desiderio di leggere classici perché ci nutrano, ma, nel momento in cui dobbiamo tradurre questo desiderio in una scelta formativa, pensiamo che questo nutrimento sia bello ma non poi così vitale. Curioso. Se dal piano culturale passiamo al piano della scuola, questa diffidenza si traduce nella sensibile riduzione di sex appeal che il liceo classico sta vivendo.

È visibile su YouTube un divertente video girato a Milano nel settembre scorso durante la Fashion Week; vi si ascoltano domande assurde, con fashion blogger e stylist che fingono di sapere le risposte. Exactly is the new “I don’t Know” il sottotitolo. Esilarante e istruttivo. Una sola persona tra le diverse intervistate (magari anche solo prese alla sprovvista) osa dire: non lo so. Mostrato a ragazzi di prima liceo, il cuore del messaggio è risultato evidente: bisogna avere coraggio per ammettere di non sapere. E il coraggio è dato dal gusto acquisito di fare domande e dal sapere che si può non sapere. Socrate avrebbe sorriso, ma noi tutti sappiamo che questo è un prerequisito fondamentale per l’apprendimento a scuola e fuori dalla scuola e che è una conquista.

La formazione umanistica e il liceo classico penso siano il terreno fertile per poter coniugare tradizione culturale, innovazione metodologica e internazionalità: le basi per il capitale umano del XXI secolo. Se a diciassette anni, con una didattica adeguata, leggo ad alta voce o recito Antigone, non la “studio” semplicemente, la “indosso”. Che la rigidità di vedute porta solo al conflitto sterile sarà un mio habitus mentale nella vita affettiva e lavorativa. Sarà una mia competenza.

C’è di più. Sogno una “contaminatio” reciproca tra diverse tipologie di scuole superiori: più materie umanistiche negli istituti professionali, più flessibilità e stage lavorativi nel liceo classico. Tanti sono gli argomenti su cui riflettere per accettare la sfida di un rinnovamento profondo: mi è parso un argomento valido da cui partire per riflettere insieme su #condividerelascuola e anticipo solo che se ne parlerà a Milano tra qualche mese. Ma lascio un po’ di prudente suspense sull’argomento.

Gli antichi erano soliti scrivere degli affettuosi versi di accompagnamento per un amico caro che intraprendeva un viaggio. Io ruberò questa abitudine antica per augurare buon viaggio a #TwitSofia #condividerelascuola.

Cristina dell’Acqua (@CristinaDellAcq)

 

Cristina dell’Acqua insegna Latino e Greco al Collegio San Carlo di Milano dove riveste anche il ruolo di coordinatrice del Liceo Classico Interculturale. È socio fondatore di Koinè International Association, organizzazione non-profit che promuove gli studi classici. Si occupa di “Arts Integration”, integrazione del curriculum tradizionale con discipline artistiche. Autrice de Il futuro è antico con K. Deignan, Ed. Paloalto (2011), sull’utilizzo del teatro nell’educazione. In uscita, con la stessa casa editrice,  l’ebook Il dialogo è un’arte, la scuola che vorrei. Scrive anche per “Education 2.0”, blog del “Corriere della Sera” canale scuola.