Il depistaggio perfetto
di Enrico Deaglio

Il depistaggio perfetto

Quando, il 19 luglio del 1992, un’autobomba distrusse via D’Amelio a Palermo uccidendo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, il depistaggio che mirava a nascondere colpevoli e mandanti era già iniziato. E sarebbe continuato per più di vent’anni.

Enrico Deaglio, uno dei pochi giornalisti italiani ad aver raccontato questa vicenda terribile e incredibile nei suoi più minuti dettagli, parte da questo “depistaggio perfetto” per tracciare una breve storia e fenomenologia dell’insabbiamento, dell’accusa posticcia, del complotto per nascondere la verità: tutte cose su cui l’Italia repubblicana non ha l’esclusiva, ma di certo molta esperienza.

Dall’affare Dreyfus al delitto Kennedy, dai romanzi di Sciascia ai film di Hollywood, dalla Sicilia mafiosa indietro fino alla millenaria storia del biblico capro espiatorio, Deaglio ci conduce in una galleria impressionante di casi e ricorrenze, all’inseguimento di una verità che viene a galla – se viene a galla – troppo tardi per cambiare le cose, buona al massimo per scriverci libri di storia, lasciandoci il dubbio che sia la natura stessa delle cose, del potere e della società, a garantire l’esistenza e la costante fortuna del depistaggio.

Enrico Deaglio è nato a Torino nel 1947. Ha lavorato nella carta stampata e in televisione. Si occupa di mafia da quarant’anni; nel 2021 è stato consulente della Commissione Antimafia della Regione Siciliana sul depistaggio del delitto Borsellino, diretta da Claudio Fava. Si è occupato di depistaggio e mafia in Il vile agguato (2012) e Qualcuno visse più a lungo (2022). Nel 2020, con La bomba. Cinquant’anni di Piazza Fontana ha vinto il premio Bagutta.

  • Argomento Saggistica/Storia
  • ISBN 9791221205923
  • Pubblicato nel 2023
  • Brossura con alette
  • Pagine 144

€ 14,00
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