«Non ho mai conosciuto né la mia nonna materna né la mia bisnonna. Con tutti i problemi che ci sono stati nella mia famiglia, ho incontrato di rado qualche parente. Forse è per questo che spesso mi sono chiesta chi fossero e da dove venissero i miei antenati. Già a dieci anni volevo sapere qualcosa in più su di loro.»
Con questo libro Karin Bojs ha tenuto fede ai suoi desideri di bambina. Ma non si è fermata ai polverosi atti di nascita o morte di qualche trisavolo: grazie alla mappatura del DNA, ha dipanato i fili della storia nascosta nei suoi geni, spingendosi molto più lontano del previsto. Nel corso di un’indagine appassionata e avventurosa, ha visitato dieci paesi, intervistato decine di ricercatori, letto centinaia di studi scientifici. Soprattutto, è risalita indietro nel tempo ripercorrendo i rami di una genealogia ultramillenaria, dall’epoca in cui i nostri progenitori sapiens vivevano a fianco dei Neanderthal fino a oggi.
In questo viaggio nel tempo e nello spazio, attraverseremo insieme all’autrice l’Europa e il Medio Oriente, dal lago di Tiberiade alle Alpi, da Cipro alle steppe del Don, passando per il Doggerland, la terra che durante l’ultima era glaciale si estendeva dove oggi c’è il mare del Nord; e incontreremo uomini preistorici con la pelle scura ma gli occhi azzurri, scienziati, cavernicoli suonatori di f lauto, artigiani dell’età del bronzo, vichinghi, mammut, antropologi, appestati, bifolchi finnici del XVII secolo, cacciatori “liofilizzati” dai ghiacci e tutta una serie di lontani parenti che non sapevamo di avere.
I miei primi 54 000 anni è un originale album di famiglia allargata, che racconta la più umana e universale delle storie: quella che lega i nostri affetti privati alle oscure origini della nostra specie, e ci ricorda che la famiglia di cui facciamo parte è ben più grande di quel che siamo abituati a pensare.
Traduzione di Barbara Fagnoni