Diamo spesso i suoni per scontati. Sono come un sottoprodotto del visibile – alla magnificenza del fulmine, segue il rombo del tuono. E invece niente è scontato: non pensiamo mai, per esempio, che i suoni dipendono dalla composizione dell’atmosfera, e quindi la risata di un bambino, la nostra canzone preferita, il rumore di un vetro infranto suonerebbero completamente diversi su Marte, Venere o una luna sperduta di Saturno.
Da qui parte Caspar Henderson, che dopo averci raccontato le meraviglie del regno animale usa la dimensione sonora per raccontarci l’intero cosmo da capo, per una volta chiudendo gli occhi e spalancando bene le orecchie.
Scopriremo che il sonar dei cetacei tesse una fitta rete di comunicazione nel profondo dell’oceano, che le basi dell’armonia musicale sono collegate all’equilibrio tra i pianeti, che la tribù degli ojibwe usa il suono dei tamburi per guarire, che l’aurora boreale crepita di sibili magnetici simili a sussurri umani, e molto altro ancora.
Cosmofonia è un grande catalogo dei suoni dell’universo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, dal gracidare di una rana in una notte d’estate all’esplosione di un vulcano, dal silenzio gelido del cosmo al battito del nostro cuore.