Recensione - L'ultimo orizzontedi Amedeo BalbiL’ultimo Orizzonte, di Amedeo Balbi, il libro in questione fornisce ai lettori una sintesi della cosmologia moderna, descrivendo in modo accurato e rigoroso, sia i progressi raggiunti dalla scienza moderna che le problematiche e gli ostacoli incontrati nella ricerca conoscitiva dell’universo affrontati con le metodologie della scienza empirica. Anche se per una comprensione totale è indispensabile una conoscenza preliminare degli elementi trattati, la lettura risulta scorrevole e piacevole, forse dovuta dall'emersione dei concetti gradualie dallo stile colloquiale adottato dallo scrittore. Ho riscontrato un particolare apprezzamento personale nelle pagine che ricostruivano storicamente le diffidenze primordiali, degli ambienti scientifici nell’accettazione di un nuovo modello di universo in espansione, un concetto mai visto prima all’epoca. Particolarmente apprezzabile anche la cura dello scrittore nel significato del termine “big bang”, una parola utilizzata molto spesso in maniera erronea o quanto meno equivoca, ovvero utilizzata come riferimento ad un modello cosmologico e come indicazione di un singolo evento, quello della nascita dell’universo primordiale.Della trattazione si percepisce la poca sistematicità degli elementi/argomenti e un esempio evidente può essere: capitolo 8 (modelli), gli argomenti qui trattati dovrebbero situarsi all’inizio del libro dove lo scrittore tratta il metodo scientifico.Però d’altra parte questo approccio più sistematico, effettivamente avrebbe reso il testo più pedante.Viene sempre mantenuto un buon rigore espositivo, infatti il libro mantiene sempre le adeguate distinzioni tra i fatti, cioè quello che rientra nell’indagine scientifica che può essere sia osservato o messo alla prova, e le semplici ipotesi, congetture o riflessioni filosofiche.Il libro non cedendo alle tentazioni di romanzare l’argomento riesce a creare suggestioni con la combinazione di scienza empirica e semplici ipotesi, congetture o riflessioni filosofiche.Anche riconoscendo la legittima di ipotesi, congetture o riflessioni filosofiche, non vanno tuttavia confuse con la ricerca di scientifica empirica.L’ambito dato, cioè lo studio della cosmologia difatti è la facile l’estensione di ipotesi, congetture o riflessioni filosofiche, proseguendo con i limiti individuati nella ricerca scientifica empirica. Pertanto è possibile creare delle descrizioni suggestive e spettacolari che il grande pubblico apprezza molto, combinando elementi scientifici e ipotesi.Concludo che questo libro non cerca di focalizzare la mentalità su preconcetti che la società di massa tende a imprimere creando criteri che, se rispettati, porterebbero ad un probabile e facile successo rispetto al grande pubblico, ma riesce ad aggiudicarsi l’idoneità di quella élite intellettuale che mantiene un pensiero critico e razionalista.