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10.09.2015

Curiosi e dispettosi: buoni propositi di una professoressa a settembre


Curiosi e dispettosi: buoni propositi di una professoressa a settembre

di Cristina dell’Acqua (@CristinaDellAcq)

Ci siamo. Per studenti e professori il vero inizio dell’anno coincide con l’inizio della scuola ed è questo il momento in cui fioccano validi consigli per gli studenti: cominciare con metodo e buona volontà organizzando al meglio la giornata di studio penso sia il consiglio più quotato. E, per noi docenti, quali buoni propositi in occasione del nostro Capodanno? Il mio proposito, che è contemporaneamente un augurio, è di essere una professoressa più curiosa e dispettosa possibile.

Curiosa di ciò che è solo apparentemente lontano da me e dalle mie abitudini didattiche. Se ci piace che i nostri studenti inizino un anno scolastico con una motivazione che poi si traduca in volontà e metodo di studio attivo, i motori dobbiamo essere noi. If you are they will be mi ripeteva, insieme a Socrate, una bravissima insegnante giamaicana di teatro e danza conosciuta anni fa negli Stati Uniti. Se noi siamo curiosi i ragazzi sono curiosi. In questo avvio di anno scolastico non mancheranno occasioni per avvicinare realtà non usuali alla nostra didattica quali ad esempio la possibilità di inventare percorsi opzionali per i nostri ragazzi e aiutarli a formarsi e a consolidare valori legati alla loro professione futura. Ci vuole un bagaglio culturale per crescere e dialogare. Credo, io come molti altri, che la cultura crei economia. Non sono però sicura del contrario. Compito della nostra curiosità culturale e didattica è proprio trovare strade per mostrare ai nostri studenti tutti i nessi possibili tra scuola, discipline scolastiche e vita. Presto il domani sarà il loro presente e nelle loro scelte etiche e nella qualità delle decisioni che sapranno prendere, in filigrana, ci saranno le loro radici culturali.

Dispettosa. Nel rispetto del rigore didattico ma anche dell’attenzione alla crescita individuale degli alunni, essere una prof. “dispettosa” significa obbligare gli alunni a mettersi in gioco, presentare i contenuti di una disciplina in modo critico mettendo a nudo le contraddizioni insite nel pensiero. Oppure, dispettosi come dei piccoli tafani socratici, divertirsi a smontare una verità non appena sembra raggiunta e educare alla domanda. Ciò che viene presentato come una certezza non stimola né la curiosità né il senso critico. Ho sempre amato la scena tratta dal film di Daniele Lucchetti Il portaborse in cui il bravissimo Silvio Orlando, nelle vesti di un professore di italiano che si congeda dai suoi maturandi per darsi alla politica, parla di un Alessandro Manzoni che impiega 50 anni a scrivere e riscrivere i suoi Promessi sposi e intanto Balzac scrive 10 capolavori e Dostoevskij sforna L’Idiota, Delitto e castigo e I fratelli Karamazov. Con buona pace di Manzoni, mi ha sempre affascinato questo modo irriverente e insieme sofisticato di proporre i contenuti: facciamo un bel dispetto ai nostri ragazzi costringendoli ad affinare come un rasoio il loro giudizio critico e ad aprire le loro prospettive culturali in un ottica interculturale e internazionale. Buon anno scolastico.

 

Cristina dell’Acqua insegna Latino e Greco al Collegio San Carlo di Milano dove riveste anche il ruolo di coordinatrice del Liceo Classico Interculturale e coordinatrice didattica. È socio fondatore di Koinè International Association, organizzazione non-profit che promuove gli studi classici. Si occupa di “Arts Integration”, integrazione del curriculum tradizionale con discipline artistiche. Autrice de Il futuro è antico con K. Deignan, Ed. Paloalto (2011), sull’utilizzo del teatro nell’educazione. In uscita, con la stessa casa editrice, l’ebook Il dialogo è un’arte, la scuola che vorrei. Scrive anche per “Education 2.0”, blog del “Corriere della Sera” canale scuola.