La battaglia di Canne
di Massimo Bocchiola, Marco Sartori

La battaglia di Canne

Con un saggio di Siegmund Ginzberg

All’alba del 2 agosto 216 a.C., nella piana di Canne, si fronteggiano due schieramenti: l’esercito romano, guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone, e l’armata del cartaginese Annibale, che ha valicato le Alpi con i suoi elefanti e disceso la penisola, travolgendo le difese dei popoli fedeli a Roma.
Nonostante un esercito numericamente inferiore ed eterogeneo per lingue, costumi e credenze, i generali cartaginesi avrebbero presto sbaragliato le celebri legioni romane. La sottile mezzaluna dei soldati cartaginesi distruggerà, infatti, la compatta formazione oplitica romana, in una manovra a tenaglia che sarà di ispirazione per molti altri grandi generali, primo su tutti Napoleone Bonaparte. A scontrarsi a Canne non sono però soltanto due eserciti, ma due civiltà: due diversi modi di fare la guerra, di strutturare il potere e la società, due modi di intendere la virtù.
Ripercorrendo le fasi della battaglia, dalla preparazione alla disfatta, Massimo Bocchiola e Marco Sartori allargano lo sguardo sui retroscena di entrambi gli eserciti, sul dramma dei condottieri e dei soldati semplici destinati a trucidarsi a vicenda in un lungo scontro all’arma bianca.
Quell’esempio magistrale di tattica bellica, quel caso da manuale nella storia della strategia richiese infatti uno spaventoso tributo di sangue che sembra rivaleggiare in termini di vittime con Hiroshima e Nagasaki, tragedie figlie di altri tempi e di altre, terribili tecnologie. Il paragone potrebbe sembrare fuori luogo, ma tutta la vicenda di Canne riecheggia in avvenimenti recenti se non recentissimi, tra populismi, complotti e scontri di civiltà, come evidenzia bene Siegmund Ginzberg nell’acuto saggio che chiude il volume.
Ma l’eterna attualità di Canne è anche nel suo essere la storia di tutte le battaglie campali: geometriche coreografie belliche e sanguinosa miseria della carne, il genio del singolo e il sacrificio di molti, la bellezza e la morte, tutto concorre al fascino eterno e sinistro di uno scontro senza tempo, e senza pari.

Massimo Bocchiola insegna Tecniche della traduzione letteraria all’Università di Pavia. Ha tradotto alcuni fra i maggiori scrittori di lingua inglese, come Pynchon, Kerouac, Auster e Welsh. È autore di numerosi saggi critici apparsi su quotidiani e riviste letterarie. Fra i suoi libri, Il treno dell’assedio (Il Saggiatore 2014) e Mai più come ti ho visto (Einaudi 2015).

Marco Sartori è studioso di storia romana, insegnante e traduttore. Ha pubblicato numerosi saggi su riviste specialistiche, come “Athenaeum” e “Rivista storica italiana”. Collabora come consulente con diverse case editrici.

 

Insieme si sono occupati di storia antica e militare in L’inverno della Repubblica. La congiura di Catilina (2012) e Teutoburgo. La selva che inghiottì le legioni di Augusto (2014).

  • Argomento Storia Storia antica
  • Introduzione di Siegmund Ginzberg
  • ISBN 9788851144531
  • Data di uscita 06.06.2017
  • Formato brossura con alette
  • Pagine 384

€ 18,00
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