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Cieli perduti. Archeoastronomia: le stelle dei popoli antichi. Nuova ediz. Paperback – 16 ottobre 2018
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- ISBN-10885116715X
- ISBN-13978-8851167158
- EdizioneNew
- EditoreUTET
- Data di pubblicazione16 ottobre 2018
- LinguaItaliano
- Dimensioni15.4 x 3 x 23.1 cm
- Lunghezza stampa336 pagine
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Dettagli prodotto
- Editore : UTET; New edizione (16 ottobre 2018)
- Lingua : Italiano
- Paperback : 336 pagine
- ISBN-10 : 885116715X
- ISBN-13 : 978-8851167158
- Peso articolo : 480 g
- Dimensioni : 15.4 x 3 x 23.1 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 153,604 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 481 in Astronomia (Libri)
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Tra spirali solari, coppette che se infuocate riproducono le Pleiadi, megaliti orientati, tombe con orientamenti equinoziali e templi astronomici ancestrali, che l’ingegneria moderna stenta a comprendere il come furono eretti, Cossard ci conduce alla scoperta delle conoscenze astronomiche del passato dai popoli ancestrali fino alle più organizzate e documentate civiltà del passato prossimo. Sulle strutture del neolitico, in cui fiorì l’agricoltura, regna sovrana la spirale solare il cui uso è presente ovunque: dall’Italia al Regno Unito, passando per la Francia. Nel passato ancestrale le ipotesi si addensano poiché non si è certi che un monumento allineato sia poi stato realmente usato per predire quel o quell’atro fenomeno anche se potenzialmente possibile, questo vale per Stonehenge per quanto riguarda le eclissi, come per altri fenomeni in altri monumenti.
Nel passato prossimo abbondano le fonti scritte, l’astronomia nata per aiutare l’agricoltura diventa sempre più un’astrologia dedita all’economia, come a Babilonia dove l’avanzata astronomia caldea aveva anche il compito di predire il futuro prezzo dei ceci e delle stoffe.
Più che i segni sulla roccia dei tentativi di comprensione degli astri, il vero filo conduttore del testo è il fascino che la nostra specie ha sempre avuto nel comprendere la realtà, una realtà che nel suo macro e micro è immensa e per la sua comprensione è da sempre necessario lo sforzo collettivo d’intere civiltà, la cui staffetta è mirabilmente composta di rocce scheggiate, muri bui decorati e/o scritti con simboli zoomorfi, rotoli di papiro e testi in caratteri cuneiformi.
Purtroppo, per varie ragioni, il corredo fotografico è ridottissimo, pertanto si consiglia nella lettura una ricerca costante delle immagini degli oggetti e\o dei luoghi descritti, solo così il testo si rivela ai nostri occhi per la sua grandezza espositiva.

Recensito in Italia il 1 novembre 2017
Tra spirali solari, coppette che se infuocate riproducono le Pleiadi, megaliti orientati, tombe con orientamenti equinoziali e templi astronomici ancestrali, che l’ingegneria moderna stenta a comprendere il come furono eretti, Cossard ci conduce alla scoperta delle conoscenze astronomiche del passato dai popoli ancestrali fino alle più organizzate e documentate civiltà del passato prossimo. Sulle strutture del neolitico, in cui fiorì l’agricoltura, regna sovrana la spirale solare il cui uso è presente ovunque: dall’Italia al Regno Unito, passando per la Francia. Nel passato ancestrale le ipotesi si addensano poiché non si è certi che un monumento allineato sia poi stato realmente usato per predire quel o quell’atro fenomeno anche se potenzialmente possibile, questo vale per Stonehenge per quanto riguarda le eclissi, come per altri fenomeni in altri monumenti.
Nel passato prossimo abbondano le fonti scritte, l’astronomia nata per aiutare l’agricoltura diventa sempre più un’astrologia dedita all’economia, come a Babilonia dove l’avanzata astronomia caldea aveva anche il compito di predire il futuro prezzo dei ceci e delle stoffe.
Più che i segni sulla roccia dei tentativi di comprensione degli astri, il vero filo conduttore del testo è il fascino che la nostra specie ha sempre avuto nel comprendere la realtà, una realtà che nel suo macro e micro è immensa e per la sua comprensione è da sempre necessario lo sforzo collettivo d’intere civiltà, la cui staffetta è mirabilmente composta di rocce scheggiate, muri bui decorati e/o scritti con simboli zoomorfi, rotoli di papiro e testi in caratteri cuneiformi.
Purtroppo, per varie ragioni, il corredo fotografico è ridottissimo, pertanto si consiglia nella lettura una ricerca costante delle immagini degli oggetti e\o dei luoghi descritti, solo così il testo si rivela ai nostri occhi per la sua grandezza espositiva.

La scrittura non risulta accattivante e nella parte descrittiva dei siti archeologici risulta piu' una guida turistico per archeologi.
Alcune informazioni interessanti ma troppo diluite all' interno di un libro che no decolla. L'argomento poteva essere raccontato i modo piu' intrigante. La grafica lascia a desiderare.
Personalmete dubito delle numerose 5 stelle date al libro a mio parere voti gonfiati.
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